Grazie al sito di cultura e turismo ecampania.it andiamo alla scoperta della penisola sorrentina in auto o in moto.
Un itinerario da svolgere in auto per godere del
meraviglioso paesaggio costiero, gli scorci mozzafiato e i borghi marinari, per
circa 23 km. Per gli amanti delle due ruote può essere un percorso brioso tra
le varie curve della costiera, nelle belle giornate d’estate o in primavera.
Si parte da Castellammare di Stabia, popolosa
città dalle mille ricchezze. Per chi è in auto consigliamo di raggiungere
la Villa Comunale da cui iniziare la visita. Il punto di
inizio è la Cassa armonica, uno dei più caratteristici podi
bandistici in Italia dal punto di vista artistico e che conserva le fattezze
liberty di inizio novecento. A poca distanza dalla villa, in Piazza
Giovanni XXIII, vale la pena una visita alla Cattedrale cinquecentesca,
successivamente ingrandita e decorata nell’800. Al suo interno tele di Giuseppe
Bonito, stabiese di nascita, Giacinto Diano, Nunzio
Russo. Nella piazza è da vedere anche il Museo Diocesano Sorrentino
Stabiese con reperti di epoca romana e medioevale.
Lasciando Castellammare superiamo i Cantieri Navali,
di storica tradizione, fondati da Ferdinando IV di Borbone nel 1783, in cui
furono costruite la prima goletta a vapore (1835), la prima corazzata italiana
(1876) e la nave scuola Amerigo Vespucci, e le Terme
stabiane, note per le numerose e benefiche fonti d’acqua.
Procediamo imboccando la Statale Sorrentina 145, dopo
la località Pozzano, in cui ci si può fermare per una sosta al mare, e iniziamo
l’itinerario all’insegna del paesaggio costiero.
Vico Equense. Il primo paese che incontriamo,
l’antica Aequa, ha un impianto che risale al XIV secolo con
rifacimenti voluti da Carlo II d’Angiò. A quest’epoca risale
la Cattedrale dell’Annunziata che si raggiunge inoltrandosi
nei vicoletti che d’improvviso si aprono sul mare. La Cattedrale è l’unica
chiesa gotica della penisola. Lasciandosi condurre dai vicoli, tipici della
penisola, raggiungiamo il Castello Giusso, a strapiombo sul mare
sempre di fondazione angioina. Lasciando i vicoletti, si può ipotizzare una
sosta all’Antiquarium “Silio Italico” sito presso il Palazzo
comunale in via Filangieri che espone reperti italici, etruschi e greci di
VI-IV sec. a.C. C’è anche il Museo mineralogico nei pressi, in
via S. Ciro al numero 2, con 3500 minerali da tutto il mondo.
Una curiosità: è in questo paese che è nata la pizza
a metro, dall’invenzione fortunata di un panettiere degli anni ’30 Gigino
dell’Amura, che ha creato da un panificio, una delle pizzerie più note al
mondo.
Meta. Lungo la strada è consigliata una sosta nella
piazzetta che ospita la Chiesa della Madonna del Lauro, fondata su
un tempio di Minerva, rifatta nel ‘500 e poi ancora nel ‘700 e nel ‘900; sono
molto suggestivi all’interno gli ex voto di marinai. Della tradizione nautica è
molto fiera la penisola, che vanta una lunga tradizione nella marineria.
Piano di Sorrento. Operosa cittadina molto viva,
racchiude alcuni gioielli preziosi tra le sue strade come la Madonna del
Rosario di Francesco Solimena nella Basilica di San Michele,
patrono del paese. La cittadina ha un notevole sviluppo sulle colline, con
località verdeggianti e dal panorama mozzafiato. Vale la pena soffermarsi per
una passeggiata e una visita a Villa Fondi di Sangro che
ospita il Museo Archeologico della Penisola Sorrentina “George Vallet”.
Sorrento. Superando l’ultimo piccolo comune della
penisola, Sant’Agnello, raggiungiamo una delle località più amate
dai turisti di tutto il mondo.
Sorrento, nota per le sue ricchezze insite nel mare, nel
panorama, nei vicoletti caratteristici, nelle tradizioni artigianali di merletti e tarsie
lignee, cantata anche nella canzone napoletana, è uno dei fiori all’occhiello
della Campania.
Lasciamo l’auto e lasciamoci condurre dai vicoletti,
perdiamoci nelle viuzze fatte di botteghe e bancarelle di prodotti tipici, tra
cui spicca l’acceso colore dei limoni e dei pomodorini che spuntano dalle
botteghe. Continuando immersi nell’atmosfera frizzante delle stradine, si
arriva alle aperture panoramiche delle villette e dei giardini a picco sul mare
e agli edifici storici, come il sedil Dominova della metà del
XV secolo. Numerosi i musei da visitare per gli amanti della cultura: il Museo-bottega
della Tarsia Lignea, il Museo Correale di Terranova, Villa
Fiorentino sede di numerose mostre di grande spessore artistico.
Imbarazzo nella scelta per la spiaggia, tra le
caratteristiche Marina Grande e Marina Piccola,
dove è possibile fare un giro in barca (da prendere in affitto) per visitare
resti di ville romane (la villa di Pollio Felice) o semplicemente
per gustare da un’altra meravigliosa prospettiva – quella frontale – il costone
roccioso della penisola.
Lasciamo Sorrento per terminare l’itinerario a Punta della Campanella, all’estremità della penisola, dopo Massa Lubrense, dove si dice che Ulisse abbia incontrato le sirene e dove i romani veneravano Minerva. Qui si conclude il viaggio, nella storia, nel mito, nel paesaggio, nel mare, nella terra d’amare campana.
Fonte:
http://ecampania.it/napoli/itinerari/come-perdersi-un-panorama-penisola-sorrentina